Archivio Ramelli - articoli di giornale L'Avvenire, 3/5/1975 Folla ai funerali...
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Milano, tensione alla cerimonia
Folla ai funerali di Sergio
Ramelli
Un messaggio del Cardinale Colombo
Si sono svolti ieri nella chiesa dei
Santi Nereo e Achilleo a Milano, i funerali di Sergio Ramelli, lo studente
di destra deceduto dopo 48 giorni di coma profondo in seguito alle ferite
riportate nel corso di un'aggressione il 13 marzo scorso. Alle esequie,
annunciate in forma strettamente privata, hanno presenziato il segretario
del MSI-DN Giorgio Almirante, gli onorevoli missini Franco Maria Servello
e Gastone Nencioni, altre personalità e una nutrita schiera di giovani
del "Fronte della Gioventù", l'organizzazione neofascista alla quale
era iscritto Sergio Ramelli.
La madre Anita e il padre Mario, distrutti
dal dolore, con il volto rigato di lacrime hanno seguito la mesta cerimonia
senza badare a quello che avveniva: non hanno visto, ad esempio, le braccia
tese nel saluto romano che hanno acoclto la bara di Sergio Ramelli. Il
loro era un dolore sincero e straziante, di genitori che hanno perso un
figlio di diciotto anni.
Il corteo funebre è partito
dall'obitorio di piazzale Gorini poco dopo le 15: attimi di tensione si
erano avuti poco prima quando un centinaio di neofascisti del "Fronte della
Gioventù" aveva cercato di strappare alle autorità il permesso
di portare a braccia in corteo il corpo di Sergio dall'obitorio sino all'abitazione
di via Amadeo 40. Il permesso non è stato concesso e i giovani hanno
raggiunto il piazzale antistante la chiesa. Nel frattempo nella zona si
erano portati gli agenti del 3.o reparto celere di PS e due battaglioni
di carabinieri, pronti ad prevenire qualsiasi tipo di disordine. Non ce
n'è stato bisogno, anche se l'atmosfera è rimasta, sino alla
fine, piuttosto tesa.
In chiesa si erano radunate circa
un migliaio di persone all'interno, il feretro è stato portato a
braccia dagli stessi Almirante e Nencioni, dal fratello di Sergio, Luigi,
e da altri congiunti. Sopra la cassa, una bandiera tricolore e un cuscino
di fiori d'ogni colore. Allineate, lungo la facciata una ventina di corone,
inviate da associazioni e dagli amici.
Dopo la messa funebre, celebrata dal
parroco mons.Guido Augustoni, la salma è stata avviata al cimitero
di Lodi, dove è stata sepolta nella tomba di famiglia. Circa trecento
perone hanno accompagnato sino all'ultimo Sergio Ramelli, vittima di una
faida politica crudele e spietata.
Il cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo
di Milano, ha inviato a mons.Augustoni, parroco della chiesa dei santi
Nereo e Achilleo, il seguente messaggio: "Un'altra vittima dell'odio e
del tumulto fratricida. Condividamo l'angoscia dei familiari e particolarmente
dei genitori. Per loro invochiamo la forza di perdonare e la consolazione
delle speranze che non deludono. Con tutti i credenti eleviamo suffragi
per la giovinezza infranta di Sergio Ramelli, appena diciannovenne. Dio
l'accolga nel suo regno, che solo amore e luce ha per confine. Questa giovane
vita e le altre spente da una violenza barbara e inacettabile ci ridestino
a un forte sentimento di fraternità e impegnino cittadini e autorità
- ciascuno secondo la responsabilità del proprio posto - a costruire
una rinnovata società, più giusta e più libera per
tutti."
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