Archivio Sergio Ramelli

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Il Corriere della Sera, 15/3/1975

Il parere del medico

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Il parere del medico

    Chiamare le sbarre di ferro e le chiavi inglesi "armi improprie" è un errore perché questi strumenti, quando colpiscono con violenza la scatola cranica provocano fratture con penetrazione dei frammenti di osso nel cervello sottostante che ne risulta facilmente distrutto.
     Se è colpita una zona di cervello "muta" cioè priva di importanti centri nervosi il danno può esser limitato, sempre che la vittima riesca a sopravvivere allo shoc traumatico. Se invece la zona colpita corrisponde al centro dei movimenti muscolari degli arti, o al centro della parola o della vista può succedere che superando la fase acuta del trauma residuino alterazioni permanenti di qualche funzione vitale, poiché il tessuto del cervello non è capace di ricostituirsi, come invece può fare la pelle.
     Se i medici hanno prospettato l'ipotesi che Sergio Ramelli non potrà più parlare, anche se riuscirà a sopravvivere, ciò dipende evidentemente dal fatto che il trauma ha distrutto irreparabilmente il centro cerebrale del linguaggio e quello dei muscoli che muovono labbra, lingua e laringe cioè degli organi dal cui funzionamento dipende la nostra facoltà di articolare le parole.
     Una lesione così vasta da provocare fuoriuscita di cervello dal focolaio di frattura cranica non consente tuttavia molte speranze sulla sopravvivenza del giovane poiché in casi del genere la lesione si estende al di là delle zone direttamente traumatizzate, compromettendo tutte le funzioni del sistema nervoso centrale. 
 

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