Archivio Ramelli - articoli di giornale La Notte, 14/3/1975 Quattro anni di violenza |
Era una scuola ed è diventato un covo di violenza.
L'istituto per periti industriali "E.Molinari"
di via Crescenzago salì per la prima volta agli onori delle cronache
nel 1970, quando molti giovani... romantici aggredirono e spogliarono alcune
studentesse che vennero poi "dipinte" con la vernice.
Da questo primo episodio di teppismo fino alla
bestiale aggressione contro lo studente Sergio Ramelli l'istituto ha conosciuto
un crescendo di manifestazioni di violenza e di intolleranza.
A chi risale la responsabilità di questa
situazione? E perché si è lasciato che l'atmosfera, all'interno
del "Molinari" si deteriorasse fino a questo punto? Perché non si
è intervenuti prima?
L'espulsione di Sergio Ramelli dalla scuola, decretata
dal Movimento Studentesco dopo un "processo" contro il ragazzo colpevole
di avere idee di destra (ma "in classe non si sentiva neppure" dice uno
dei suoi insegnanti, il professore Nino Orecchia); l'aggressione contro
lo stesso, contro il padre, venuto a ritirare il figlio dalla scuola e
contro la preside Angiola Lunello; il raid terroristico con lancio di bombe
molotov contro l'automobile di alcuni insegnanti sono semplicemente il
risultato più vistoso di una situazione di disordine interno che
dura da anni. "Due sono le piaghe del Molinari"- ci ha detto un professore
- " disordine e violenza". Queste parole l'insegnante le ha ripetute dinanzi
all'ispettore giunto da Roma a presiedere un'assemblea plenaria dopo l'attentato
terroristico di febbraio.
Bisogna riconoscere che il disordine all'interno
del "Molinari", oggi in balia di una trentina di aderenti ad Avanguardia
Operaia che spadroneggiano nella scuola, è stato anche frutto, in
gran parte, di un'errata gestione della scuola condotta all'insegna del
totale permissivismo.
Il gruppo estremista di Avanguardia Operaia incominciò
a compiere atti di intolleranza già nel 1972. Il 2 marzo di quell'anno,
elementi di questo gruppo passarono nelle diverse classi intimando agli
studenti di idee diverse di andarsene.
A questo incredibile episodio, in seguito al quale
la scuola rimase chiusa per una settimana, il preside, professor Antonio
Peretto, e il consiglio dei professori risposero sospendendo quattro elementi
fra i più esagitati (fra i quali un noto agitatore) per tutto l'anno
scolastico.
Ma al termine dell'anno scolastico 1972-'73 il
professore Peretto passò ad un altro istituto, il "Galilei" e il
suo posto venne occupato dal professor Antonio De Maio, proveniente dall'Istituto
"Giorgi", da cui lo aveva allontanato una protesta del corpo insegnante
contrario ai suoi metodi di conduzione della scuola.
Sotto la "gestione aperta" del professor De Maio,
convinto di poter dialogare con i violenti, il "Molinari" si trasformò
da scuola di teppismo in vera e propria scuola di violenza. L'ostracismo
contro studenti di idee diverse e la loro espulsione da parte del Movimento
Studentesco e di Avanguardia Operaia divennero una regola. L'estremista
sospeso dal preside Peretto venne ammesso a ripetere la classe per la terza
volta, nonostante ciò non sia previsto dai regolamenti.
Nel corso dell'anno scolastico 1973-'74, diversi
studenti, dopo essere stati fotografati più volte dai teppisti,
dopo che i genitori erano giunti al punto di accompagnarli a scuola e attendere
la fine delle lezioni temendo per la loro incolumità, furono costretti
a lasciare la scuola. Alcuni lasciarono addirittura Milano perché
la persecuzione li raggiungeva fin nelle nuove scuole.
Il professor De Maio opponeva a questo stato
di cose un atteggiamento "morbido", con cui forse sperava di guadagnarsi
le simpatie degli estremisti che avevano ferocemente osteggiato il suo
predecessore.
Il primo ottobre del 1973 scoppio però la
rivolta contro il preside, al quale venivano rimproverate alcune irregolarità
nell'assunzione del corpo non insegnante; De Maio venne poco dopo sospeso
con provvedimento del ministero della Pubblica Istruzione.
La preside che gli è succeduta, Angiola
Lunello, ha ereditato una situazione estremamente deteriorata. Studenti
che hanno già terminato i corsi presso il "Molinari" entrano ugualmente
nella scuola per "processare" i compagni di idee diverse. Nell'aula magna
si tengono manifestazioni a senso unico, in cui si ribadisce l'intolleranza
ideologica come quella di sabato scorso, cui ha partecipato, oltre all'attrice
Franca Rame anche la moglie di Giovan Battista Lazagna, noto per i suoi
legami con le Brigate Rosse.
E' facile immaginare il clima di queste manifestazioni
liberamente ammesse nella scuola. Il risultato è purtroppo drammatico:
un ragazzo di diciannove anni morente all'ospedale.
D.C.
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