Archivio Ramelli - articoli di giornale La Notte, 22/4/1987 Mamma Ramelli in corte d'Assise |
Mamma Ramelli in corte d'Assise
Anita Matilde Pozzoli ha deposto questa mattina. Insieme
con lei anche il figlio Luigi che negli anni '70 venne più
volte minacciato. Nella lunga lista dei testimoni appaiono
anche le vittime dell'assalto Al bar di Largo Porto di Classe.
Questa mattina si è riaperto, con una drammatica
testimonianza, il processo Ramelli. Davanti ai giudici della seconda Corte
d'Assise si è presentata la mamma di Sergio, la Signora Anita Matilde
Pozzoli, la donna che, durante la prima udienza del dibattimento, non riuscì
nemmeno a voltarsi per guardare in faccia i ragazzi che uccisero suo figlio.
La donna non chiede perdono per gli
imputati. Nemmeno dopo la lettera ricevuta dal carcere di Bergamo con la
quale gli assassini di Sergio Ramelli hanno chiesto ad una madre, a dieci
anni di distanza, di dimenticare la morte del figlio: "Avessi avuto prima
quella lettera, anche anonima - ha detto Anita Pozzoli - probabilmente
avrei reagito in un altro modo. Ma l'ho ricevuta dopo 10 mesi che la verità
era venuta alla luce. Il risultato è che ho pianto per tre giorni
dopo averla letta".
Insieme con la signora Pozzoli depone
anche l'altro suo figlio, Luigi, che più volte venne minacciato
assieme al fratello Sergio.
Nella lista dei testimoni ci sono
anche le vittime al bar di Largo Porto di Classe nel 1975: Giovanni Maida
(oggi invalido per le percosse subite durante l'assalto), Massimo Penco,
Marco Restelli e Mirella Ciancetti, titolare del bar e unica a costituirsi
parte civile. Un altro importante testimone è Ernesto De Martini,
l'uomo che inseguì per un lungo tratto gli aggressori di Sergio
Ramelli. E poi Mario Morlino e Aldo Madia, i funzionari della Digos che
fecero le prime indagini.
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