Archivio Ramelli - articoli di giornale Il Secolo d'Italia, 18/3/1987 "Ciao Sergio": il FdG ricorda Ramelli |
Un manifesto semplice, che sembra una scritta a spray
sul muro: "Ciao, Sergio", e una ragazza che sorride. Decine di volantinaggi
e assemblee nelle scuole, un dibattito in via mancini e poi il corteo:
l'apertura del processo Ramelli, come abbiamo riferito ieri, è stata
occasione per una profonda e serena riflessione di tutto il Movimento ed
in particolare del Fronte della Gioventù, che ha portato in piazza
quasi un migliaio di ragazzi per discutere di "quei terribili meravigliosi
anni '70" e per ricordare il sacrificio di Sergio.
"Il difficile
è spiegare a persone che dieci anni fa erano solo dei bambini quello
che abbiamo vissuto allora - ha detto il vicesegretario nazionale del FdG
Marco Valle - ma è giunto il momento di prendere coscienza dell'assurdità
di quella guerra tra giovani, e sulla base di ciò superare le barriere
artificiose dell'odio, convogliare l'irrequietezza giovanile verso obbiettivi
comuni".
Gli "anni delle spranghe" sono finiti,
e ne ha dato testimonianza l'ordinato e tranquillo svolgimento del corteo
del FdG (di cui pubblichiamo qui alcune immagini), che ha sostato davanti
al bar Porto di Classe e si e sciolto in via Amedeo, sotto la lapide che
ricorda Sergio, dopo l'arrivo deilla signora Ramelli di ritorno dal processo,
accolta tra gli altri dal vicesegretario nazionale del Msi-Dn Servello.
"Il responsabile atteggiamento assunto dal Msi-Dn e dal
FdG in questa circostanza - ha commentato il segretario provinciale La
Russa - appare condiviso da tutte le forze politiche, nel segno del superamento
del clima imposto dal cosiddetto ''antifascismo militante'' che tanti lutti
portò negli anni '70". Ed in effetti i marginali tentativi di provocazione
messi in atto da uno sparuto gruppo dell'estrema sinistra non hanno avuto
alcun esito. Così come è rimasto isolato l'appello lanciato
da Dp per il "presidio antifascista" in piazza Fontana.
Nelle foto due immagini del corteo del FdG e, in basso,
l'arrivo della signora Ramelli nell'aula della Seconda sezione della Corte
d'Assise e alcuni degli imputati, testa tra tra le mani, durante l'udienza
(Foto Walter Maggi)
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