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Le produzioni teatrali: il teatro del CDRC
Il CDRC è principalmente rivolto alla diffusione del metodo
mimico e questo ha de sempre inciso nella sua produzione
teatrale; nei primi anni della sua esistenza il CDRC aveva
interpretato questo suo impegno in modo estremamente esclusivo e
radicale, giungendo persino a negare una sua specifica
"poetica", un suo stile teatrale specifico: l'idea era che il
CDRC, interpretando le infinite possibilità del metodo mimico,
mirava a mettere in luce, tramite la sua attività produttiva
proprio il carattere eclettico de metodo mimico; pertanto non
ci si poneva alcun limite circa le scelte produttive, dando vita
a una produzione estremamente variegata.
Dopo dieci anni di vita le cose sono decisamente cambiate e ha senso, oggi, parlare di uno stile e di un teatro del CDRC. Il CDRC produce, principalmente teatro di parola. Il CDRC rifugge, in generale, da poetiche personalistiche o peggio ancora intimistiche. Il CDRC crede nel valore comunitario del teatro e stima che i tentativi di trasformare il teatro in una esperienza privata e riservata siano da considerare non solo impropri, ma devianti. Il CDRC apprezza il teatro spirituale, ma solo nella misura in cui la spiritualità è passibile di divenire sentimento condiviso. In questo sento si collocano il recital su Savonarola, sul Beato Anngelico, sui Promessi Sposi del Manzoni, i numerosi recital e cicli di letture su don Milani che il CDRC ha prodotto in questi anni; nello stesso senso si devono intendere gli spettacoli "I dialoghi delle Carmelitane" di Bernonos," I Cori da la Rocca" di Eliot, "La meravigliosa storia di Giuseppe e di sua moglie Maria" e il "Torchio" che si collocano sulla tradizione di matrice cattolica che lo stesso Orazio Costa aveva perseguito. L'impegno per un teatro che sia veramente esperienza comunitaria ha spinto il CDRC a una serie di produzioni che possono ben qualificarsi come "teatro di impegno civile"; si pensi ai lavori su Piero Gobetti (e sullo stesso don Milani), si pensi ai recital su testi di Guareschi, D'Annunzio, si pensi allo spettacolo del CDRC sulla rendita finanziaria (Usura, dagli scritti di Pound), alla serie di spettacoli sugli anni di piombo ("L'orologio di Bologna" di Margherita Guidacci, "2 Agosto 1980" di Gabriele Marconi, "Non mi hanno dato il tempo" e "Chi ha paura dell'uomo nero - discorso su Sergio Ramelli" di Paolo Bussagli) e infine si pensi alla serie di spettacoli che fanno parte del progetto Francesca da Rimini, spettacoli legati a questioni di genere e in particolar modo alla violenza di genere e al femminicidio (L'uomo che parla delle donne uccise - dagli uomini, "Processo ad Artemisia" - sul processo per stupro di Artemisia Gentileschi, - La flautista e Diotima, "Storie di donne, d'amore e di legge" - dalle novelle di Boccaccio, la Morsa di Pirandello e infine i recital "Donne e Islam", "Il prezzo della libertà", "La condizione femminile nella Chiesa fiorentina"). Il CDRC apprezza particolarmente anche il teatro comico, e non poche sono state le produzioni in questa direzione: "Le Nuvole" di Aristofane e ancora "Spostati" e l'Importanza di Chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde. Da questa pagina si può accedere direttamente alle nuove produzioni teatrali del CDRC, che comprendono gli spettacoli che risultano attualmente in distribuzione; si può accedere anche alle pagine di alcuni spettacoli che non sono in distribuzione che ma che sono particolarmente importanti per la storia del CDRC; infine si può accedere all'intero archivio delle passate produzioni del CDRC. CDRC Coro Drammatico Renato Condoleo
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